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1) Dizion. 5° Ed. .
GAMBA.
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GAMBA.
Definiz: Sost. femm. Membro del corpo animale, che va dal ginocchio al piede.
Dal basso lat. gamba, detto di animale per Garetto. –
Esempio: Dant. Inf. 19: Fuor della bocca [del foro] a ciascun soperchiava D'un peccator li piedi, e delle gambe Infino al grosso, e l'altro dentro stava.
Esempio: E Dant. Inf. 25: Le gambe con le cosce seco stesse S'appiccar sì, che in poco la giuntura Non facea segno alcun che si paresse.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 59: Signor, le gru non hanno se non una coscia, e una gamba.
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 209: Aveva male in una gamba, e per saldarla andò al Bagno, dove la ristrinse.
Esempio: Ar. Orl. fur. 14, 34: Un destrier baio a scorza di castagna, Con gambe e chiome nere.
Esempio: Tass. Gerus. 11, 54: A lui venne una saetta a volo, E nella gamba il colse, e la trafisse Nel più nervoso, ove è più acuto il duolo.
Esempio: Ambr. Cofan. 5, 10: Vedendo ora Claudio, Ch'io tenea morto, spavento non piccolo Mi darebbe: così così mi tremano Le gambe sotto.
Esempio: Capor. Rim. 408: Quel vostro amico, ha di due gambe, l'una Volta al settentrion, l'altra al levante.
Esempio: Red. Cons. 2, 19: Questa bevanda.... potrà giovare alle gambe del Sig. N. N., che qualche poco sono enfiate e tumide.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 290: Cercò d'equilibrarsi sulle gambe, e stese la mano al viso dell'oste, per prendergli il ganascino.
Definiz: § I. Per similit. dicesi delle Branche, o altro simile sostegno, di certi animali, come ragni, grilli, granchj, mosche, zanzare, e simili. –
Esempio: Vai Rim. 39: Lasciamo noi questa question da canto, E serbisi a chi scruta coll'occhiale Le gambe a' ragni e alle lumache il manto.
Esempio: Vallisn. Op. 3, 384: Ha la cavalletta ordinaria le ali sottilissime, sei gambe lunghe e minute, e le antenne sul capo.
Esempio: E Vallisn. Op. 3, 408: Il curioso di costoro (de' gamberi) si è, che, staccate le gambe, particolarmente le prime dette chelae, si rigenerano come prima; e pure vi sono articolazioni, muscoli, vasi d'ogni maniera, e sono come le loro braccia.
Esempio: Ginann. Malatt. Gran. 123: Stavano congiunte le prime due gambe nella maniera che stanno quelle delle cavallette.
Definiz: § II. Pure per similit. dicesi di Quella parte d'un mobile od arnese, sulla quale esso riposa, e che serve a sostenerlo o reggerlo. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 8, 314: Pon la succinta vecchia il desco intanto, Che posa su tre gambe male intese.
Esempio: Cellin. Pros. 125: Pigliasi lame di ferro stietto,... e con queste lame si tesse uno strumento di forma tonda, il quale si fa alto un braccio e un terzo.... Vuole essere tessuto di forma ritonda in sino a dua terzi del tutto; e da quei dua terzi in giù si lascia quattro gambe alquanto più grosse di ferro che non è il resto del tessuto, in su le quali quattro gambe il detto fornello si posa. Avvertisci che dove cominciano le gambe, e' si fa una graticola, ec.
Definiz: § III. E altresì per similit. dicesi di Ciascuna delle due aste che compongono il compasso o la squadra; ed anche Ciascuno de' due pezzi di che sono congegnate le tenaglie, od altri simili arnesi. –
Esempio: Biring. Pirotecn. 140 t.: Una bracchetta di ferro attaccata alla cigna che piglia le gambe delle tanaglie, che tirando le stregne, e allentando l'allarga.
Esempio: Baldin. Vocab. Dis. 30, 2: Tutto si fa sopra un banco piano per mezzo d'una forte tanaglia, le cui gambe vengono fortemente strette da una campanella.
Esempio: Grand. Mov. Acq. 57: Si giri la squadra sino a tanto che la gamba O P sia per diritto al filo P M, ed allora il perpendicolo N Q seghi la stessa gamba O P in R.
Esempio: E Grand. Mov. Acq. 59: Un certo strumento fatto a modo di un compasso di proporzione, quale sarebbe A C D, che si apriva con tenere la gamba inferiore CD parallela, per quanto potevasi, al corso dell'acqua, cioè alla superficie del fiume, alzando tanto l'altra gamba superiore C E, che ec.
Definiz: § IV. Pure per similit. e familiarmente dicesi a Ciascuna di quelle aste discendenti, che compongono certe lettere dell'alfabeto nella scrittura corsiva, come il p, il q, l'm e l'n. E medesimamente, nel linguaggio musicale, Ciascuna di quelle linee verticali che muovono dalla testa delle note, e si prolungano verso il basso se la nota è alta, o verso l'alto se la nota e bassa.
Definiz: § V. Si disse per la Parte inferiore della vite, Pedale. –
Esempio: Pallad. Agric. 95: Quando potiamo si vuole attendere che la vite diventi forte nella gamba, e che non serbiamo alla vite debile due tralci.
Esempio: E Pallad. Agric. 96: Tutte le tagliature, le quali fa il potatore alla vite nella gamba, vogliono essere torte e rotonde.
Definiz: § VI. E per lo Stelo, o Gambale, di alcune piante. –
Esempio: Trinc. Agric. 1, 12: I nostri contadini,... tagliando le gambe della canape, ve ne lasciano tre o quattro dita sopra la terra. I Bolognesi, siccome più industriosi, la tagliano con ferro apposta sotterra di modo, che guadagnano anche due o tre altre dita della medesima gamba.
Definiz: § VII. E pure per Gambo, Parte di arnesi, congegni meccanici, e simili, che sporga comecchessia inferiormente. –
Esempio: Lorin. Fortif. 225: I quali denti [della ruota] si potriano.... fabricare di pezzi,... ed i pezzi con tre denti, come sta il 51, con la sua gamba 54, da mettere ne' detti busi.
Definiz: § VIII. Si usò familiarmente, con valor negativo, a significare Niente, Nulla, Punto. –
Esempio: Varch. Ercol. 130: Quando i maestri voglion significare che i fanciulli non se le sono sapute, e non ne hanno detto straccio, usano queste voci: boccata, boccicata, boccicone, cica, calia, gamba, tecca, punto, tritolo, briciolo, capello, pelo, ec.
Definiz: § IX. Panni di gamba, o da gamba, si dissero Quelli adoperati a vestire le gambe; Brache. –
Esempio: Frescobald. Viagg. 45: In piè portano [le donne] un paio di stivaletti bianchi, e portano panni da gamba co' gambuli insino a' talloni.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 94: Subitamente si spogliò il farsetto, e trassesi i panni di gamba.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 43: Ed accostandosi alla cassa del letto pianamente, se alcun panno trovasse di colui che s'era colicato, per avventura trovò i suoi panni di gamba; e.... questo buon uomo si mise le brache sotto, ed uscito della camera, scese la scala, e salito a cavallo colle dette brache, ec.
Definiz: § X. A gamba, o Da gamba, è aggiunto di alcuni istrumenti musicali, che, sonandoli, si appoggiano alla gamba sinistra del sonatore. –
Esempio: Don. Music. Scen. 107: Le viole da gamba convengono molto alle cose gravi, posate e meste; quelle da braccio, a soggetti allegri e spiritosi.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 88: E però primachè a viola a gamba Una fuga mi suonin di concerto, ec. (qui figuratam. e per ischerzo).
Esempio: Not. Malm. 2, 612: Intende, primachè d'accordo se ne fuggano. Viola a gamba è il basso di viola. Fuga è specie di sonata a capriccio. Di concerto, vuol dire suonata concertata con diversi strumenti, ec. E con questi equivoci intende quel che s'è accennato.
Esempio: § XI. A gambe, ed anche A gamba, posto avverbialmente, vale Correndo per quanto posson le gambe, Di gran corsa, Precipitosamente, A precipizio. –
Esempio: Poliz. Pros. 28: La vostra leggerezza vi caccia a gambe in grembo a quella pigrizia, la quale ogni virtù da voi esclude.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 225: Ogni pastor le pecore abbandona, E corre a gambe.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 150: Menico, via a gambe per la strada, alla volta del campanile.
Definiz: § XII. Con quante uno ha gambe, vale lo stesso che A gambe. –
Esempio: Gozz. Op. scelt. 5, 325: Mi diedi a fuggire con quante avea gambe.
Definiz: § XIII. Di gamba, posto avverbialmente, vale Camminando velocemente, A passi rapidi, In fretta. –
Esempio: Cecch. Samar. 1, 2: Detto, o pover uomo! E' me ne incresce, tirò via di gamba.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 88: A casa Pigolon vogl'ir di gamba.
Definiz: § XIV. Di buone gambe, vale Di buon passo, Prestamente, Velocemente; ed usasi specialmente coi verbi Andare di buone gambe, Camminare di buone gambe, e simili.
Definiz: § XV. Figuratam., e col verbo Uscire di buone gambe, per Presto e bene. –
Esempio: Mann. Ist. Decam. Pref. 12: Si può.... sospettare che intanto alla nostra impresa ne' secoli susseguenti al Boccaccio niuno si sia cimentato, in quanto non abbia veduto agevole l'uscirne, come dir si suole, di buone gambe.
Definiz: § XVI. Pur figuratam. detto di cosa, e del suo procedere, vale Bene. –
Esempio: Cecch. Dot. 2, 5: La cosa non debb'ir di buone gambe; costui non è punto allegro.
Definiz: § XVII. Pur figuratam., Di buone gambe, usasi per Di buona voglia, Volentieri; e per l'opposto, Di male gambe, usasi per Di mala voglia, Mal volentieri; specialmente coi verbi Andare di male gambe o Venire di buone gambe o di male gambe, usati cosi in senso proprio, come in senso figurato. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 418: Io mi confido che se Piero ei venissi di buone gambe, che ec.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 2, 234: Di che dice essere contentissimo più che mai,... e che a questo viene di buone gambe, parendogli il fatto suo.
Esempio: E Machiav. Comm. 79: Io credo che e' tuoi consigli sien buoni, e parlaine iersera con la donna. Disse, che mi risponderebbe oggi; ma a dirti il vero, io non ci vo di buone gambe.
Esempio: Car. Lett. fam. 2, 341: Io, ancorachè dubiti di Giovanni Boni, a quello ne ritraggo da voi; pure, considerato quanto monsignore vi va di buone gambe, e che noi gli scriveremo d'una sorte che lo doverà fare, mi presumo che non ci debba mancare.
Esempio: Dav. Tac. 1, 132: Quante volte essere il divino Agusto con Livia ito in levante, e in ponente? ed egli in Illiria? e altrove andrà, bisognando, ma non di buone gambe.
Esempio: E Dav. Tac. 2, 135: Egli, debole per la vecchiaia, non ci andava di buone gambe.
Esempio: E Dav. Scism. 330: Tornato, che fu Vuolseo di Francia, il Re li disse, che col pontefice sollecitasse la sua causa del divorzio; e vedendolci andare di male gambe, gli disse risentito: ec.
Esempio: Buonarr. Tanc. 4, 2: Che se di buone gambe io non poss'irci, Debbo, per ubbidirvi, alfin venirci.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 159: Io considero questo libro come un mezzo che dovrà affatto screditarmi: or vedi se con ragione ci vado di male gambe.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 2, 139: Questo zelo dei Caroliniani a difendere la propria provincia, quantunque vi andassero molto di buone gambe, era anche acceso vieppiù dalle risoluzioni del Congresso generale.
Definiz: § XVIII. E Di migliori gambe, posto avverbialmente, vale Di miglior voglia, Più di buona voglia, Più volentieri. –
Esempio: Cecch. Mogl. 2, 1: Quanto la cosa è più chiara, tanto dovete voi andarci di miglior gambe.
Definiz: § XIX. Di buone gambe, e Di migliori gambe, usati a modo di aggiunto, e in costrutto con Farsi di buone gambe o di migliori gambe, valgono Animoso, Baldanzoso, o Più animoso, Più baldanzoso. –
Esempio: Bocchin. Ricord. 11: E sì ci facemmo di buone gambe, e raccomandamoci a Dio e alla gloriosa Vergine Maria, e facemmo voti assai, ec.
Definiz: § XX. Di gran gamba, Di gamba buona, e simili, sono maniere aggiuntive che valgono Veloce, Spedito, Gagliardo, a camminare, a correre. –
Esempio: Bard. G. Disc. Calc. 19: In somma, la squadra del mezzo.... vuole essere fornita di giovani di gran gamba e gran lena.
Definiz: § XXI. In gamba, vale lo stesso che Alle gambe, Nelle gambe; detto di vestimento, o altro, posto a quelle. –
Esempio: Robb. Recit. 285: Il prefato Boscoli avendo cenato, fu condotto co' ferri in gamba nella cappella dove erano e' Neri e altri.
Esempio: E Robb. Recit. 286: Allora giunse Agostino Capponi, ancora lui co' ferri in gamba.
Esempio: Segn. B. Vit. Capp. 41: Smontò al palazzo de' Signori, e cogli stivali in gamba andò alla Signoria, alla quale messe un gran cuore, dicendo, ec.
Esempio: Salvin. Esiod. 212: Sì disse, e le gambiere d'oricalco Lucente di Vulcano incliti doni Misesi in gamba.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 3, 256: Non c'è più bella forma di far andare lo stivale in capo, e il cappello in gamba, insomma ogni cosa fuori del dovuto luogo, quanto la fretta e il dettare furiosamente prima d'aver disposti i materiali dell'edifizio (qui figuratam.).
Definiz: § XXII. A gambe alzate, A gambe levate, A gambe all'aria, vale Col capo in giù all'indietro e le gambe per aria: per lo più in costrutto coi verbi Andare a gambe alzate, a gambe levate, a gambe all'aria o Mandare a gambe alzate, a gambe levate, a gambe all'aria. –
Esempio: Pataff. 2: A gambe alzate il vidi che tortiva.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 250: Credo che basti a sparargli uno di que' vostri rotti in barba, che fin di costà lo manderete a gambe levate. Ma guardatevi di non andarvi ancor voi, ricordandovi che ec.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 5: E non si trovan poi sempre le fate, Che vengano a levarvi il mal da dosso, Come al Garani, quand'a gambe alzate Andato era la notte giù nel fosso.
Esempio: Not. Malm. 2, 627: A gambe alzate. Cioè col capo all'ingiù. Si dice anche Andare a gambe levate.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 390: Andare a gambe levate, colle gambe all'aria.
Definiz: § XXIII. Per similit. detto di cosa materiale, arnese, o simili, alquanto grosso e corpacciuto, per Andare rovescioni, Arrovesciarsi. –
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 3, 10: Gnaffe, ti so dir io, Ch'io l'avrei fatta ben: tutte le botti N'andavano in un dì a gambe levate, In preda a quei moscioni, In preda a quei briccon, succiabbeoni.
Definiz: § XXIV. E figuratam. –
Esempio: Salv. Spin. 2, 2: S'io cominciassi, ne' primi motivi ch'io son per far contro a questo ladro, ad averla contro subitamente, io potrei bello ed essere al primo intoppo mandato a gambe levate; sì come per lo contrario, avendo lei dalla mia, non sarà chi possa farmi contrasto.
Esempio: Magal. Lett. At. 590: Non è questi il primo che si sia provato a farci da mandato da Dio. Ce n'è stati tanti! E tutti, qual prima e qual poi, sono andati a gambe levate.
Esempio: E Magal. Lett. scient. 147: In questa ipotesi.... due povere scienze vanno subito a gambe levate, la fisionomia e la metoposcopia.
Esempio: E Magal. Operett. var. 226: Si rovesciano (certe emanazioni) con una caduta sì rovinosa sopra il povero spettatore, che tra il rapido del corso, e l'insostenibile della fragranza, l'anima con tutte le sue potenze se ne va a gambe levate con la corrente, ec.
Definiz: § XXV. Pur figuratam., detto di persona, vale, con più grave senso, In rovina, In precipizio. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 184: Aggiungendo, al fine delle sue parole, quello stimolo ch'è cagione della rovina dell'umana generazione, e che importava più che cosa che egli avesse detto, e l'aveva a fare per ogni modo andare a gambe levate: e stesa la mano, gli mostrò trenta ducati d'oro, ec.
Definiz: § XXVI. E detto di faccende, affari, vale A cattivo esito, In sinistro. –
Esempio: Tolom. Lett. 104: Se abbracciarete le sue cose caldamente,... io son certo ch'elle averan buon fine.... Ma se freddamente vi ci portate, temo forte ch'elle non vadano, come si dice, a gambe levate.
Definiz: § XXVII. A gambe aperte, vale Tenendo le gambe l'una assai disgiunta dall'altra. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 217: La donna forse si medicò anch'ella, perocchè buon pezzo andò a gambe aperte.
Esempio: Bern. Orl. 52, 36: Giunse anche Serpentin dall'altra banda, E riscontrò Riccardo paladino, Fuor della sella a gambe aperte il manda.
Definiz: § XXVIII. A gambe larghe vale pure Tenendo, o Avendo, o Mandando, le gambe l'una assai disgiunta dall'altra: e figuratam., in costrutto col verbo Stare a gambe larghe, o simili, vale Con tutto il suo agio, Con tutto il suo comodo; oppure, Con aria signorile e burbanzosa. –
Esempio: Lipp. Malm. 9, 32: E mentr'ognun s'avanza, a gloria intento, Ei siede a gambe larghe, e si fa vento.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 9, 68: Ond'ei sul terren cadde a gambe larghe.
Esempio: Not. Malm. 709: Ei siede a gambe larghe, e si fa vento. S'esprime con questo termine la comodità e spensierataggine colla quale uno siede a pigliarsi riposo, e si dimostra un nimico del lavorare, ed amico dell'ozio e della pigrizia.... Quando uno però sta in piedi a gambe larghe, pare che sia positura da grandi, e quella, a cui Plauto dona l'avverbio basilice.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 309: Quel grassotto, che stava ritto sulla soglia della sua bottega, a gambe larghe, ec.
Definiz: § XXIX. A mezza gamba, vale Fino a metà della gamba: cioè, Sotto il ginocchio, parlandosi di vesti; e Sopra il ginocchio, parlandosi specialmente di acqua, od altro, che si attraversi, o donde si passi, camminando. E in questo secondo senso, spesso si usa figuratamente e con iperbole. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 316: Gli cavagli andavano nel sangue insino a mezza gamba.
Esempio: Speron. Op. 1, 136: Questo è proprio quel vestimento nel quale era il mio Ganimede, quando io il rapii, corto a mezza gamba da cacciatore, all'usanza di Frigia.
Esempio: De Luc. Dott. volg. 14, 5, 50: Viene stimato che sia quell'abito, il quale batta tra le ginocchia e i piedi,... e che volgarmente si dice una veste a mezza gamba.
Esempio: Salvin. Teocr. 156: Vestiva non adorno a mezza gamba.
Definiz: § XXX. In gambe, o In gamba, sia da per sè, sia con gli avverbj Bene in gambe o in gamba o Male in gambe o in gamba, o simili; e così in locuzioni aggiuntive come verbali, e specialmente coi verbi Essere bene o male in gambe o in gamba, Sentirsi bene o male in gambe o in gamba, Trovarsi bene o male in gambe o in gamba, e simili; vale In forze per camminare, od anche solamente per stare in piedi, In condizione da poter camminare speditamente, o da stare in piedi senza disagio, o al contrario In condizione da non potere; e con più largo senso, In buona e normale, ovvero In cattiva, condizione delle proprie forze; In buona, oppure In cattiva, condizion di salute. –
Esempio: Sacch. Nov. 1, 185: Ballerino, che ogni cosa udia, e sentiasi bene in gambe, si ferma, ed aspetta quello che Ugolotto dee fare.
Esempio: E Sacch. Nov. 2, 229: Li giovani erano bene in gambe, cominciano a piè a camminare, e vanno tanto ratti, che lo giunsono.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 46: Ogni sera facevansi festini Di giuoco, e di ballar veglie bandite; E chi non era in gambe nè in quattrini, Da trinciarle, e da fare ite e venite, Dicea novelle, ec.
Esempio: Baldin. Decenn. 3, 259: Preso un legno, gli corso dietro per percuoterlo, ma il giovanetto, che era bene in gambe, fuggendo come il vento, tosto gli sparì di vista.
Esempio: Not. Malm. 1, 189: E chi non era in gambe nè in quattrini. Non si sentiva gagliardo da ballare, e non aveva monete da poter giuocare.
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 135: A chi pare il campione troppo forte,... sta chiotto, finchè ne venga un altro da credere di poterci trovar meglio il suo conto. A chi pare d'esser bene in gambe, presenta ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 713: Sentendosi più in gambe che mai, e con tante difficoltà di trovar dove alloggiare,... non ci pensò neppure.
Definiz: § XXXI. In locuz. figur. –
Esempio: Segner. Op. 4, 505: Questi, per la speranza di dover vivere anch'essi di quell'altare al qual voi serviate, vi esorteranno ad ascendervi con piè franco, quando ancor vi conoscano male in gambe.
Definiz: § XXXII. E figuratam., con relazione alla possibilità, attitudine, disposizione, convenienza, e simili, che alcuno abbia di fare o non fare una data cosa. –
Esempio: Red. Lett. 2, 201: Io per me mi sento più inclinato, e mi sento più in gambe, a trattenermi con quelle [lezioni], che colla signora Ottomanna ec.
Esempio: Magal. Lett. scient. 64: Bisogna ben sentirsi in gamba, a sostenere un'ipotesi già motivata, e rifiutata da altri.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 11: Disser: S'intende perchè lavorate Di tanto contraggenio: è la paura; Perchè assai male in gambe vi trovate. Io male in gambe? il fare un libro nuovo Per me, risposi, è come bere un uovo.
Definiz: § XXXIII. In gambe, nelle medesime locuzioni e costrutti, dicesi anche di cose materiali, arnesi, e simili, per denotare la loro solidità, il reggersi ritti o il contrario. –
Esempio: Fag. Rim. 5, 247: Pur v'era unico e solo un tavolino.... Sì logro e consumato, Ch'essendo male in gambe e derelitto, Per non reggersi ritto, Stava al muro appoggiato.
Definiz: § XXXIV. E figuratam. –
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 3, 20: Quattro ciarle, che io non so come stian bene in gambe, e reggano a martello, a me costano pensieri ed attenzione, ec.
Definiz: § XXXV. Addirizzare, Rassettare le gambe ai cani, e simili, le gambe ai cani. –
V. Cane, § XXII.
Definiz: § XXXVI. Allungare la gamba, dicesi familiarmente per Affrettare il passo, Prendere a camminare più sollecitamente.
Definiz: § XXXVII. Allungare le gambe, e anche Distendere, le gambe, vale popolarmente Morire. –
Esempio: Pulc. L. Nov. 63: Per poco mancò poi la notte che non distendessero le gambe alcun di loro, e massimamente messer Goro ebbe assai travaglio di testa e di stomaco.
Definiz: § XXXVIII. Alzare le gambe, vale Cadere all'indietro con le gambe per aria. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 22, 232: E l'uno e l'altro si truova lo scudo; Ma il Saracin pel gran colpo possente Alzò le gambe, e cadde a culo ignudo Quanto potea, con ogni sua vergogna.
Definiz: § XXXIX. Andare con le proprie gambe, dicesi per Andare a piedi; e Andare con le gambe altrui, vale, scherzevolmente, Esser portato comecchessia. –
Esempio: Rondin. F. Relaz. 44: Alcuni [malati] meglio stanti erano condotti in seggiola, ed altri andavano colle loro gambe.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 24: Vado nel modo ch'è più naturale, Che vale a dir con le mie sante gambe.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 20: Ho viste ancora molte librerie, E l'ho vedute perchè vi son ito, Ora con le altrui gambe, or con le mie.
Definiz: § XL. Andare dove le gambe ci portano, dicesi familiarmente per Andare, Camminare, Passeggiare, senza un determinato scopo, senza essere indirizzati più verso un luogo che un altro.
Definiz: § XLI. Andare in su la gamba, si disse per Camminare speditamente. –
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 312: Io ho dato in una podagra tale, che ora non mi direste più, che andassi in su la gamba.
Definiz: § XLII. Aver buona gamba, Aver la gamba lesta, la gamba leggiera, e simili, vale Essere agile, presto, spedito, gagliardo, nel camminare; od anche, Essere atto, pronto, disposto, a fuggire. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 3, 74: Acquista il cervo, per quella campagna, E mostra aver la gamba più leggiera.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 9: Sovente, s'io non ho la gamba lesta, Mi barbano una quinta sulla testa.
Definiz: § XLIII. Aver tronche le gambe. – V. § LXXXI. Troncarsi le gambe.
Definiz: § XLIV. Averci gamba, riferito ad operazione, professione, esercizio, arte, e simili, dicesi familiarmente per Averci attitudine, disposizione, garbo, facilità.
Definiz: § XLV. Cavarne le gambe, o Levarne, le gambe, riferito a lavoro, impresa, e simili, od anche a difficoltà, ostacoli, e simili, e per lo più in frase negativa, dicesi per Uscirne con onore, Riuscire, sia eseguendo e conducendo a fine ciò che si ha da fare, sia superando que' tali impedimenti. Così per esempio:
Esempio: Esempio del CompilatoreQuello è un lavoro, da non cavarne le gambe. – Può essere che ne levi le gambe, ma ci credo poco.
Definiz: § XLVI. E riferito a malattia, usasi familiarmente, e per lo più in frase negativa, per Guarirne, Uscirne a salvamento.
Esempio: Esempio del CompilatoreCosì per esempio: Questa volta quel pover uomo non ne leva le gambe. – Mi pare un miracolo d'averne cavato le gambe.
Definiz: § XLVII. Dare alle gambe a uno, vale propriamente Percuoterlo nelle gambe, acciocchè cada: ma figuratam. e familiarmente usasi per Procurare di nuocergli, Perseguitarlo, Avversarlo, Attraversare, sia con parole sia con atti, le cose sue, i suoi propositi, qualche suo ragionamento, intenzione, o simili. –
Esempio: Car. Lett. Farn. 3, 121: Dove officio suo sarebbe stato di far capace Caraffa della ragione, e di ristringerlo con me, ha preso piuttosto occasione di darmi alle gambe per parer di non voler dipendere da me.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 2, 4: Oh come spesso avvien darsi alle gambe Altrui da chi mal informato tira Attraverso fendenti, e quei non ode, E difender non puossi.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 278: Quei medesimi che stanno attorno a Colberto per gelosia gli darebbero (al D'Herbelot) alle gambe, e non lo lascerebbero pigliar piede.
Esempio: Magal. Lett. At. 614: Osservo la loro applicazione maggiore consistere in questo, di dar non solamente alle gambe di chi potrebbe succedere loro in vita, ma, se possibil fosse, d'andar alla parata di tutti generalmente per dopo morte.
Esempio: Capp. Pens. Educ. 331: Distinguono subito [le donne] chi parli con senno, con sincerità, con sicurezza, ovvero s'accorgono da quali passioni sia ciascuno dominato; e senza parere, con un atto, con una parola, ti danno alle gambe, o ti rimettono in sella (come suol dirsi) o in carreggiata, meglio talora che non farebbe per un solenne ragionamento ogni più esperto contradittore.
Definiz: § XLVIII. E Darsi alle gambe, dicesi per Nuocersi, Pregiudicarsi, comecchessia; e propriamente con parole od atti coi quali invece si creda o si voglia giovarsi, giustificarsi, difendersi, e simili.
Definiz: § XLIX. Dare alle gambe, trovasi scherzevolmente riferito a piante, per Colpirle al piede a fine di reciderle. –
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 4, 15: Falci affinate da dare alle gambe Ai fieni e alle gramigne.
Definiz: § L. Dar le gambe all'aria, vale Cadere, Esser precipitato, a terra, e propriamente all'indietro. –
Esempio: Lipp. Malm. 5, 55: E s'io gli farò dar le gambe all'aria, Quella sua landra ha da pagar lo scotto.
Definiz: § LI. Darla a gambe, o Darsela a gambe, ed anche Dare, a gambe, ed altresì Farsela a gambe, vale Fuggire velocemente, Scappare. –
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 214: La più parte della sua compagnia dette a gambe; e vedendo gli altri fuggire i fanti del Sig. Francesco,... fuggirono ancora loro.
Esempio: Firenz. Pros. 2, 70: Forzati, per tema d'esser sopraggiunti, a darla a gambe.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 148: Spezzai la fune con che io era legato, e diedila a gambe.
Esempio: Gell. Sport. 5, 1: Io la detti subito a gambe, e ripresi la mia sporta, ec.
Esempio: Varch. Comp. past. 21 t.: Ella udito tal suon, prima con torte Luci guardollo, e poi, senza far motto, Drittasi tosto in piè, la diede a gambe.
Esempio: Cecch. Servig. 3, 3: E egli per non esser conosciuto, Per poterci tornar, la darà a gambe.
Esempio: E Comm. ined. 1, 249: Ma io la detti a gambe ratto, chè Io non vi volevo esser conosciuto.
Esempio: Grazz. Comm. 140: Ci s'avviaron dietro, e noi la demmo a gambe.
Esempio: E Grazz. Pros. 158: Temendo che quel morto non gli corresse dietro, s'uscì fuori di casa prestamente, e la dette a gambe, e per la fretta non si ricordò di serrare la porta da via.
Esempio: Salv. Granch. 3, 9: Lo volemmo Mettere in mezzo, e fermarlo. Ma dandola Subitamente il compagnone a gambe, Fortunio gli si mise a correr dietro A tutta briglia, ed io con esso lui Insieme.
Esempio: Lipp. Malm. 11, 26: Gli altri soldati a gambe se la danno.
Esempio: Ner. I. Pres. Samm. 1, 57: Una parte della nostra gente Davano a gambe coraggiosamente.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 552: Dopo aver fatta la risposta perentoria, il contadino se la faceva a gambe.
Esempio: § LII. E con più tenue senso, Darla a gambe, trovasi anche per Prendere o Riprendere a camminare, Mettersi o Rimettersi in cammino, ma con una certa fretta. –
Esempio: Lipp. Malm. 4, 55: Poi fatte le mie scuse, e rese ad ambe Mille grazie, le lascio, e dolla a gambe. Ripongo la nocciuola e la castagna, E rimetto le gambe in sul lavoro Per una lunga e sterile campagna, ec.
Definiz: § LIII. Dolersi di gamba sana, Lamentarsi di gamba sana, Rammaricarsi, e simili, di gamba sana, vale Dolersi, Rammaricarsi, ec. di cosa propria, senz'averne giusto motivo, senza ragione; od anche, avendone anzi cagione di allegrezza. –
Esempio: Varch. Ercol. 93: D'uno ch'è bene stante,... e nondimeno.... pigola sempre e si duole dello stato suo,... si suol dire:... e' si rammarica di gamba sana.
Esempio: Grazz. Comm. 299: Mi ha fatto intendere.... che non è per avere altro marito di me, mantenendole le promesse e la mia fede. A. Ohimè! tu ti rammarichi di gamba sana.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 217: Eh sì, voi vi dolete Di gamba sana. Lasciate fare a Chi fa.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 4, 466: Sotto la forma della Repubblica cova la Realtà; e veduto che si rammaricavano di gamba sana, pigliano i popoli di voglia le prime occasioni, per far di nuovo rivolgere lo Stato, e farlo là tornare, dond'era partito, e dove lo tira la propria inclinazione.
Definiz: § LIV. Essere sulla gamba, o Stare, sulla gamba, vale Essere, o Stare, sull'esercizio del camminare. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § LV. Fare ad alcuno le gambe giacomo giacomo, o iacomo iacomo, e anche diego diego, sono maniere che si usano familiarmente a denotare che ad alcuno tremano e vacillano le gambe, sia per grande spavento o sgomento, sia per dobolezza causata da malattia. –
Esempio: Monigl. Poes. dram. 3, 198: Uhimè, le gambe Mi fann'iacomo iacomo; ho 'l sudore, L'ansima e 'l batticuore.
Definiz: § LVI. Far buona gamba, o miglior gamba, detto di animali, vale Rendersi più atto a camminare con l'esercizio. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 3, 42: Quando il cavallo nasce, utile cosa sarà che nasca in luogo pietroso e montuoso: imperocchè, per lo luogo pietroso e duro, fanno l'unghie più sode e dure; e per lo montuoso, fanno miglior gamba per l'esercizio dell'andare in su ed in giù.
Definiz: § LVII. Fare il passo secondo la gamba, vale Misurare i proprj atti alle proprie forze, alla propria possibilità, Non far più di quel che uno possa: e più spesso si riferisce a spese.
Definiz: § LVIII. Far le gambe a una provvisione, si disse, nella Repubblica fiorentina, per Agevolare in un certo special modo che le provvisioni stesse, o deliberazioni, passassero più sollecitamente nei Consigli. –
Esempio: Varch. Stor. 1, 306: Nè si potevano proporre in un di medesimo più che venti provvisioni tra pubbliche e private, cioè tra provvisioni del Comune e petizioni de' privati, e sempre bisognavano i due terzi delle fave; nè si potevano proporre in un medesimo giorno in due consigli; e quel dì nel quale erano state vinte tra' Collegi, non si potevano proporre tra gli Ottanta, se non si vinceva prima particolarmente per gli Collegi che proporre si potessono, il che si chiamava far loro le gambe. Era eziandio necessario, che, poiché erano state vinte da' Collegi, si tenessino tre dì continui nella sala, innanzi si potessino proporre nel Consiglio degli Ottanta; se già i signori non avevano altrimente deliberato; e in questo partito solo, di quanti ne poteva far la Signoria, bisognavano otto fave nere. Ma come i Collegi facevano quasi sempre le gambe alle provvisioni, il che mai alle petizioni fare non si poteva, così i signori sospendevano la legge del doversi tenere in sala.
Definiz: § LIX. Fare una cosa di sotto gamba, vale Farla con molta agevolezza e speditamente, senza che ci costi alcuno sforzo o fatica.
Definiz: § LX. Levarne le gambe. – V. §§ XLV, XLVI, Cavarne le gambe.
Definiz: § LXI. Menar le gambe, vale Camminare di buon passo, ed anche Fuggire velocemente. –
Esempio: Bern. Orl. 7, 24: E l'Argaliffa le gambe menava.
Esempio: Salv. Spin. 3, 1: S'io non menava le gambe, e' m'avevan bello e chiappato.
Esempio: Buonarr. Fier. 1, 5, 8: Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe?
Esempio: Salvin. Iliad. 534: Alcun, penso, di loro Sia volentieri per menar le gambe, Che fuggirà dall'inimica guerra.
Definiz: § LXII. Mettersi a gambe, o Mettersi in sulle gambe, vale Darsi alla fuga, Mettersi a fuggire, Fuggire. –
Esempio: Car. Long. 83: Dafni, uscitogli (a Gnatone) degli artigli, si mise a gambe su per l'erta a guisa d'un levriero, e da quindi innanzi mai non vi si volle appressare.
Esempio: Salv. Spin. 4, 4: E state in voi, se per sorte e' bisognasse mettersi in su le gambe.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 14: Se fuggì d'Ilio il figlio della Dea, E dalla Mecca l'arabo profeta, Mi par che senza scandalo potea Mettersi a gambe un povero poeta.
Definiz: § LXIII. Mettersi a gambe, vale anche Mettersi a correre per fare sollecitamente checchessia. –
Esempio: Car. Long. 71: E volendo la Cloe contarle (le dramme), per vedere se erano millanta, Dafni non potè aver tanta pazienza; e raccomandatele, finchè egli tornava, le sue capre, si mise a gambe per trovar Driante.
Definiz: § LXIV. Mettersi in gambe, usasi familiarmente per Porsi in cammino, parlandosi di gita o viaggio a piedi; e Rimettersi in gambe, per Riprendere il cammino dopo qualche sosta o riposo.
Definiz: § LXV. Mettersi la via o la strada fra le gambe o tra gambe, o Cacciarsi, la via, o la strada, fra le gambe, o tra gambe, vale Incominciare a camminare, Porsi in cammino; e propriamente con una certa fretta o premura. –
Esempio: Sacch. Nov. 2, 166: E 'l contadino.... si mise la via tra gambe, tantochè.... giunse a Parigi dinanzi al Re.
Esempio: Lipp. Malm. 10, 43: Ciò, ch'è in giuoco, in un fascio egli ravvia, E tra gambe la strada poi si caccia, Il tutto strascicando per la via ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 771: Tra gambe la strada poi si caccia. Di poi comincia a camminare. Latino: corripit viam.
Definiz: § LXVI. Mettersi fra le gambe d'alcuno, Cacciarsi fra le gambe d'alcuno, Ficcarsi, e simili, fra le gambe d'alcuno, vale Star con lui, Stargli attorno, continuamente e con importunità, e più che altro con qualche secondo fine e per proprio vantaggio. Lo stesso vale Esser sempre fra le gambe d'alcuno; ed anche dicesi, Aver sempre uno fra le gambe, riferito a chi ci stia attorno ne' modi detti. –
Esempio: Car. Apol. 9: Il qual Predella è.... come dir bidello de l'Academia loro, che non se ne partendo mai, e mettendosi fra le gambe d'ognuno, si va tuttavia rimescolando per sentire ogni cosa.
Definiz: § LXVII. Mettersi la coda tra le gambe o tra gambe, o Andarsene, con la coda tra le gambe, o tra gambe. –
V. Coda, § LII.
Definiz: § LXVIII. Mettersi le gambe in capo, dicesi familiarmente per Porsi a correre quanto più velocemente uno possa, Porsi a correre con quanta forza si ha nelle gambe.
Definiz: § LXIX. Non aver più gambe, dicesi familiarmente per Non aver più forza sia di camminare sia di reggersi in piedi, Non ne poter più; e propriamente dopo una lunga camminata o un grande strapazzo.
Definiz: § LXX. Non dire le gambe il vero ad uno, usasi pur familiarmente per Non avere alcuno forza da camminare, Sentirsi debole, fiacco. –
Esempio: Nard. Riv. fel. 18: Le gambe non mi dicono oggi il vero. E questo non mi adiuta, che io sia digiuna.
Esempio: Grazz. Comm. 127: Ora m'avveggo io, ch'io sono invecchiato, chè le gambe non mi dicono più il vero.
Definiz: § LXXI. Prendere uno sotto gamba, o Pigliare, uno sotto gamba, vale Vincerlo, Superarlo, in checchessia, molto facilmente, senza sforzo o fatica.
Definiz: § LXXII. Raccomandarsi alle gambe, dicesi familiarmente per Fuggire, Scappare, e propriamente per paura, o a fine di evitare danno o pericolo, e simili.
Definiz: § LXXIII. Reggersi in gambe, o sulle gambe, vale Aver la forza di star ritto o di camminare, Reggersi in piedi: ed usasi spesso in frase negativa. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 65: La non si regge su le gambe punto, A tale che la m'ha fiaccato l'ossa Con il menarla a spasso.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 1, 443: La non si regge in su le gambe punto, Come fussin di cenci.
Definiz: § LXXIV. E figuratam., dicesi di ragionamento, discorso, o simili, rispetto al fondamento, che abbia o non abbia, di buone ragioni.
Definiz: § LXXV. Rimettere in gambe, riferito a persona, vale Far tornare in forze, in salute: e dicesi di medicamento, cura, rifocillamento, o simili, od anche di chi vi somministri o procuri tali cose. E Rimettersi in gambe, vale Racquistare comecchessia le forze perdute o la salute.
Definiz: § LXXVI. Rimettere in gambe, vale anche figuratam. Rassettare, Racconciare, alla meglio, il meglio che si possa; riferito ad arnesi, mobili, e simili; od anche a lavori od opere dell'ingegno.
Definiz: § LXXVII. Pur figuratam., Rimettere in gambe, riferito a patrimonio, azienda, e simili, vale Mutarne le condizioni da cattive in buone, Rimetterlo a sesto; e Rimettersi in gambe, detto di commercianti, vale Migliorare l'andamento de' proprj affari, dopo cattivi affari, perdite, e simili.
Definiz: § LXXVIII. Servire, le gambe, bene o male ad alcuno, o Portarlo bene o male, dicesi dell'Esser quegli, o Non essere, in forze da camminare; e con più largo senso, Essere, o Non essere, in buona o cattiva condizione quanto alle forze fisiche.
Definiz: § LXXIX. E figuratam., Non esser servito dalle gambe, detto scherzevolmente di cosa mandata, vale Non esser portato, Non giungere, al luogo o alla persona che deve riceverla. –
Esempio: Sassett. Lett. 235: Un'altra [lettera] che mostra di avermi scritta, non fu servita dalle gambe sino qua, e venne a restare per il cammino.
Definiz: § LXXX. Troncare le gambe ad alcuno, o Tagliare, le gambe ad alcuno, vale figuratam. Togliergli, in modo irreparabile, la possibilità di fare una data cosa. –
Esempio: Machiav. Art. Guerr. 215: Questo fu quei partito sinistro, che tagliò loro (ai Veneziani) le gambe del salire in cielo e dell'ampliare.
Definiz: § LXXXI. E Troncarsi ad uno le gambe, Sentirsi troncare le gambe, Aver tronche le gambe, dicesi di persona oppressa da incomportabile stanchezza, rifinita di forze, e simili; ovvero, che, per grave turbamento d'animo si sente accasciata, sconfortata, avvilita, e simili. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 342: Muoviti, Purella,... tu non ha' mai fretta. P. Sì, muoviti! il fatto è potere: i' ho tronche le gambe, per le male novelle che ci sono.
Definiz: § LXXXII. Toglier le gambe ad alcuno, vale Togliergli la forza di camminare: ma è maniera propria del linguaggio poetico. –
Esempio: Dant. Purg. 15: I' ti dirò.... ciò che mi apparve Quando le gambe mi furon sì tolte.
Esempio: Bocc. Laber. 14: Parvemi che le gambe mi fossero del tutto tolte.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 359: Quando le gambe mi furon sì tolte; che io non potea andare.
Definiz: § LXXXIII. Guarda la gamba, a modo di esclamazione, si usò, specialmente in Firenze, per porre altrui in avvertenza di qualche pericolo: Sta' attento, Sta' in guardia, Abbi occhio; ed anche Non ti fidare, Non t'arrischiare, Dio ne guardi, e simili. –
Esempio: Not. Malm. 1, 203: Guarda la gamba! Il cielo me ne liberi. Il cielo mi guardi, che io sia per far questo. In Firenze nella Corte della Mercanzia, che è il Tribunale dove si fanno l'esecuzioni civili, sono alcuni donzelli, i quali si chiamano toccatori. Questi, dopochè in una causa si son fatti tutti gli atti, e si vuol venire all'esecuzione personale, vanno ad avvisare il debitore, che se egli non pagherà in termine di ventiquattro ore, sarà condotto in carcere; e senza tale atto, che si dice toccare o fare il tocco, non si può co' cittadini fiorentini venire a detta esecuzione personale. Tali toccatori anticamente, per esser conosciuti, portavano una calza d'un colore, ed una d'un altro; onde nel passare che facevano fralle botteghe, e pe' luoghi più frequentati, i ragazzi gridavano: Guarda la gamba; affinchè chi era in grado d'esser toccato, potesse fuggire, e guardarsi; non potendo i toccatori far tale azione ne' luoghi immuni.... e da questo è venuto il presente modo di dire: Guarda la gamba, che significa: Mi guarderò, o fuggirò di far tal cosa.
Esempio: Gell. Capr. Bott. 29: A le prediche.... io rinteneriva di maniera ch'io mi sarei accordato facilmente a morire; ma ora, guarda la gamba, e' possono dire, ch'io farei ogni contratto per vivere.
Esempio: Cecch. Donz. 3, 3: Ora ohe voi siate satollo e stucco, E' vi basta tener queste finocchio Da stuzzicare i denti: Oh, sapete, io Ne fui indovina. Sappiatene grado A quella sempliciotta. Uomini eh? guarda La gamba; orsù la ne porta le pene.
Esempio: E Comm. ined. 366: Per che causa Non è egli ito a casa suo padre? G. Guarda la Gamba; a casa suo padre, che ne spirita?
Esempio: Ambr. Bern. 2, 2: Guarda la gamba: discosto pur stiàno Da questa casa.
Esempio: Lipp. Malm. 2, 60: Poi disse: Or via venite alla sicura. Rispose l'Orco: lo non verrò nè anco: Guarda la gamba! perch'io ho paura Di quella striscia ch'io ti veggo al fianco.
Esempio: Buonarr. Fier. 2, 1, 6: Fiera, dame e soldati, tutt'insieme? Scampa; guarda la gamba.
Esempio: E Buonarr. Fier. 3, 1, 9: Altro osservasti? Q. Noe: guarda la gamba. Ma chiusa la lanterna Ratto il talco girato, me la colsi.
Esempio: Salvin. Annot. Fier. 401: Guarda la gamba. Guardimi il cielo: mi guarderò, fuggirò, di far tal cosa: modo di dire di chi parte in fretta, e scappa.
Esempio: Fag. Comm. 5, 353: Orazio, apri gli occhi, donne che portano i calzoni; guarda la gamba.
Definiz: § LXXXIV. E pure a significare Dio ne guardi, Il ciel mi liberi, e simili, si disse Leva la gamba. –
Esempio: Salv. Granch. 3, 9: Torremmo lor per forza e caveremmo Lor mal grado Fortunio a tutti i patti Di quella casa. D. Per forza? G. Per forza. D. Dio me ne liberi... Forza In questa città, eh? leva la gamba! Quel che tu di'! Io andrò bene a questo Vanni, e sforzerommi colle buone ec.
Definiz: § LXXXV. Questo piè non va da questa gamba, si disse delle cose, che non possono stare, o che si contraddicono. –
Esempio: Car. Lett. fam. 3, 437: Voi mi dite dall'un canto di prestarmi fede, e di voler far quello ch'io vi ricordo; dall'altro volete pur fare a vostro modo: questo piè non va da questa gamba.
Definiz: § LXXXVI. Braccio al collo, o al petto, e gamba a letto: maniera proverbiale, denotante che le malattie delle gambe si curano col riposo di tutta la persona.
Definiz: § LXXXVII. Chi non ha cervello abbia gambe. –
V. Cervello, § L.
Definiz: § LXXXVIII. Gambe mie, non vergogna di fuggir quando bisogna. Proverbio di chiaro significato, col quale alcuno intenda di scusare la propria viltà.
Definiz: § LXXXIX. La bocca ne porta le gambe. –
V. Bocca, § XCIII.
Definiz: § XC. Le bugie hanno le gambe corte. –
V. Bugia, § V.